PANDEMIA E OCCUPAZIONE FEMMINILE: LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA

La pandemia di Covid-19 ha avuto e continua ad avere effetti catastrofici sulle economie mondiali. Nessun settore della società risulta essere esente dai risvolti negativi che essa sta causando.

A pagare il prezzo maggiore sono le donne, segnatamente in Italia. Infatti, come riportato dal Censis nel report annuale “La società Italiana al 2021”, il numero delle lavoratrici italiane occupate è stato in costante diminuzione durante il primo semestre del 2021. Si stima che il numero di donne che hanno perso la propria occupazione, durante la pandemia, si attesti intorno alle 420.000 unità.

Numeri impressionanti, a maggior ragione se si considera il confronto con gli altri Paesi europei.

Il tasso di attività femminile, ovvero la percentuale di donne in età lavorativa disponibili a lavorare (2021), era pari al 54,6 %, posizionando l’Italia come “fanalino di coda” tra i Paesi europei.

La pandemia ha, quindi, causato una repentina crisi per le madri occupate, aumentando ulteriormente il gap che già esisteva prima della crisi sanitaria rispetto alle loro coetanee senza figli, per quanto concerne la partecipazione al mondo del lavoro.

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