La Risoluzione A/RES/68/192 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N13/450/97/PDF/N1345097.pdf?OpenElement), adottata nel dicembre 2013, ha dichiarato il 30 luglio “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani” con l’intento principale di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione delle vittime coinvolte e di promuovere e proteggere i loro diritti. Gli Stati membri delle Nazioni Unite sono invitati ad ridurre l’impatto di tutti quei fattori socioeconomici, politico-culturali o di altro tipo che espongono alla tratta di persone gli individui più vulnerabili, quali la povertà, la disoccupazione, le disuguaglianze di genere e le emergenze umanitarie generate da conflitti armati e disastri naturali. Inoltre, l’ONU esorta i vari Stati membri a reprimere penalmente tale fenomeno in qualunque sua forma, perseguendo e sanzionando sia i trafficanti che gli intermediari.
L’azione di prevenzione e di lotta contro la tratta degli esseri umani è parte essenziale dell’impegno delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale, di cui è perno la Convenzione adottata con risoluzione 55/25 dell’Assemblea generale del 15 novembre 2000, integrata da tre Protocolliaddizionali. Quello sulla prevenzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri umani, in particolar modo donne e bambini, è stato adottato a Palermo nel dicembre 2000. In seguito, su richiesta di cooperazione avanzata dal Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), il Governo giapponese ha ospitato una riunione di coordinamento delle varie organizzazioni internazionali rafforzamento dell’assistenza tecnica nel settore della tratta di persone.
Tale incontro ha portato all’istituzione del Gruppo di coordinamento inter-agenzia contro la tratta di esseri umani (ICAT) nel 2007. Tre anni più tardi, l’Assemblea Generale ha adottato il Piano d’azione globale contro la tratta delle persone che prevede oltretutto l’istituzione di un Fondo fiduciario volontario delle Nazioni Unite destinato alle vittime. La lotta contro il flagello della tratta è stata inserita anche all’interno dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Altro importante sviluppo è il Vertice delle Nazioni Unite per i rifugiati e i migranti che ha prodotto l’innovativa Dichiarazione di New York (2016) che comprende azioni concrete contro i crimini della tratta di esseri umani e del traffico di migranti.
A partire dal 2003, l’ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) è riuscita a individuare oltre 200mila vittime di tratta a livello mondiale. Tuttavia, secondo il Global Report on Trafficking in Persons 2022 (UNODC, Gennaio 2023, https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/glotip/2022/GLOTiP_2022_web.pdf), nel 2020, l’identificazione delle vittime ha subito un rallentamento a livello globale in seguito a tre diversi fattori che hanno colpito soprattutto i Paesi a basso e medio reddito durante la pandemia: minor capacità istituzionale di individuare le vittime, minor margine di manovra dei trafficanti a causa delle restrizioni pandemiche e lo spostamento di alcune forme di pratiche illecite in luoghi più nascosti e difficilmente rilevabili.
La campagna per la Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani 2023, “Reach every victim of trafficking, leave no one behind”, mira a promuovere la consapevolezza dell’opinione pubblica circa i nuovi e preoccupanti sviluppi degli ultimi anni che hanno esacerbato ulteriormente la vulnerabilità delle vittime della tratta di esseri umani. inoltre, vi è l’invito ai governi, alle forze dell’ordine e ai servizi pubblici a migliorare gli sforzi nel rafforzamento della prevenzione, identificazione e sostegno alle vittime.