La giornata dell’istruzione, celebrata il 24 gennaio, ricorda che l’istruzione è centrale per lo sviluppo della pace. Senza istruzione di qualità, non si raggiunge l’uguaglianza di genere e non si abbatte la povertà che oggi affligge milioni di persone nel mondo: sono 771 milioni gli adulti analfabeti, e 241 milioni di bambini ancora oggi non vanno a scuola. La giornata è stata istituita dall’Assemblea generale dell’Onu con la risoluzione n.25 del 2 dicembre 2018 (https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N18/412/79/PDF/N1841279.pdf?OpenElement)
A metà del cammino fissato dall’ONU con l’Agenda 2030, l’istruzione si conferma fattore cardine per il raggiungimento di tanti altri obiettivi. Bisogna ancora agire: l’UNESCO ha organizzato summit per sollecitare i paesi a dare un impulso concreto all’istruzione. Serve formare insegnanti, rafforzare il processo di digitalizzazione come strumento per un’istruzione efficace e inclusiva, fare investimenti più equi.
Dopo il ritorno in Afghanistan dei talebani, alle donne è stato vietato di frequentare l’università: nella comunità internazionale è cresciutala consapevolezza del bisogno di mantenere un forte impegno per l’istruzione; il tema di quest’anno infatti è “to invest in people, prioritise education”. La giornata è dunque dedicata alle ragazze e donne dell’Afghanistan, perché sia eliminato il divieto che impedisce loro di migliorare la propria condizione.