“Si apre una fase in cui c’è un’enorme apertura di credito verso l’Italia, a cui occorre dare una risposta il più possibile rapida”. Lo ha detto Fabio Massimo Ballerini, dell’ufficio del consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, durante il convegno “Visioni globali e strategie nazionali: il contributo del Piano Mattei all’Africa”, promosso a Roma dall’Istituto diplomatico internazionale (lDI). Alla giornata di studio e confronto sulla strategia elaborata dal governo Meloni per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano hanno partecipato, oltre ai qualificati relatori del convegno, ambasciatori e rappresentanti di Angola, Etiopia, Tanzania, Sud Sudan, Kenya, Libia, Guinea equatoriale, Guinea Conakry, Sudafrica, Mozambico, Egitto, Somalia, Algeria, Costa d’Avorio.
L’attuazione del piano Mattei, con una dotazione iniziale di 5,5 miliardi di euro, è affidata ad una cabina di regia, che si è riunita due volte, e ad una struttura di missione appositamente costituita a palazzo Chigi. Del piano, ricorda Ballerini, “si è molto parlato a livello politico e si e’ poi entrati nel dettaglio durante il vertice ltalia-Africa” del gennaio scorso, “un’operazione di diplomazia e di politica estera – sottolinea – senza pari” per il nostro Paese. “In quell’occasione – prosegue – si e’ avuto modo di rappresentare questa nuova prospettiva, questo nuovo metodo e approccio a una platea estremamente qualificata. E’ stato il primo vertice a livello di capi di stato e governo nella storia repubblicana. Prima erano state tenute iniziative solo a livello ministeriale”, afferma Ballerini. “Invitare a Roma i capi di Stato e di governo (del continente africano) ha elevato i livelli di ambizione e prospettiva dell’iniziativa. Il vertice è stato un successo, un inizio di un dialogo che con alcuni Paesi per certi versi non era mai stato di questa intensità”. Quindi “aumentano le aspettative, si apre una fase in cui c’e’ un’enorme apertura di credito verso l’Italia, a cui occorre dare una risposta il più possibile rapida: non e’ pensabile che un’apertura di credito di questo tipo possa essere permanente o rimanere non corrisposta per un periodo più o meno lungo. Da qui l’esigenza di lavorare speditamente e concretamente”.
Il piano Mattei è complementare a quello europeo disegnato dalla strategia Global Gateway, che per il periodo 2021-27 mette a disposizione dei partner africani 150 miliardi di euro, e conta già, a pochi mesi dal via effettivo, 9 progetti-pilota in altrettanti Paesi del continente. In tema di concretezza l’ambasciatore Roberto Ridolfi, presidente della rete Link 2007, con una pluridecennale esperienza nel capo della cooperazione, ha proposto il modello di una cooperazione fondata sulla “creatività” delle piccole e medie imprese italiane, sulla ricchezza del “capitale umano” africano, sul lavoro “decente e sostenibile”: nulla a che vedere col modello “predatorio” del vecchio colonialismo europeo né con la moderna versione cinese. L’obiettivo, ribadisce il presidente di IDI Paolo Giordani, è costruire “partenariati equi” ” che abbiano risultati tangibili e misurabili nel tempo, e siano alimentati da “un adeguato livello di risorse finanziarie”.