La Giornata Internazionale della Lingua Madre indetta dall’UNESCO per il 21 febbraio è un’occasione significativa per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo.Istituita nel 1999, ha ricevuto il riconoscimento dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 16 maggio 2007 attraverso la Risoluzione A/RES/61/266 (https://documents.un.org/doc/undoc/gen/n06/510/34/pdf/n0651034.pdf?token=vxNDLe9cQZXisEvlcg&fe=true) , in coincidenza con la proclamazione del 2008 come Anno Internazionale delle lingue. La scelta del 21 febbraio per questa celebrazione commemora l’uccisione di diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca durante una protesta per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale, avvenuta il 21 febbraio 1952, in Pakistan (allora comprendente anche il Bangladesh). Secondo l’UNESCO, attualmente, il 40% della popolazione mondiale non ha accesso all’istruzione nella propria lingua madre, mentre il 43% delle circa 6000 lingue parlate nel mondo è in pericolo di estinzione. Questo sottolinea l’importanza di mettere in luce i diversi modi di esprimere il mondo nella sua ricca diversità linguistica e di impegnarsi nel preservare le lingue come patrimonio culturale, oltre a lavorare per un’istruzione di qualità per tutti. Riprendendo il tema della giornata del 2023, che si è focalizzata sull’educazione multilingue, in vari comuni italiani saranno promosse iniziative e feste con letture in lingua e laboratori, al fine di promuovere il rafforzamento della rete delle realtà che si occupano di intercultura e integrazione. Questa giornata mira a celebrare e valorizzare le lingue nella vita quotidiana, sottolineando l’importanza delle varietà dialettali, delle lingue delle minoranze e delle lingue di nuova immigrazione che oggi fanno parte del panorama linguistico italiano. Va ricordato che i diritti linguistici sono parte integrante dei diritti fondamentali delle persone e delle comunità in cui operano, servono a garantire che tutte le persone abbiano il diritto di utilizzare la propria lingua madre o lingua di scelta, senza subire discriminazioni o restrizioni. Sono, in sintesi, cruciali per promuovere la diversità linguistica, proteggere le lingue minoritarie e garantire l’equità e l’inclusione sociale e preservare il patrimonio culturale globale.