“Vivo cordoglio” è stato espresso dal presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, Paolo Giordani, per la scomparsa di Alberto Sed.
“L’Istituto Diplomatico Internazionale – scrive Giordani in una lettera al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni – nell’apprendere dagli organi di stampa il decesso di Alberto Sed, sopravvissuto al lager nazista di Auschwitz-Birkenau, desidera rendersi presente, mio personale tramite, con i più sinceri sentimenti di vivo cordoglio ai suoi familiari ed all’intera Comunità ebraica di Roma.
“L’esistenza di Alberto – ricorda Giordani – si è qualificata per oltre settant’anni come testimonianza incorruttibile di vivente memoria ed esortazione al non ripetersi dell’esecrabile crimine contro l’umanità che è stato la Shoah”.
Sed, scomparso a 91 anni, fu catturato a Roma con sua madre e le due sorelle e portato per un breve periodo a Fossoli, per poi essere condotto a Birkenau dove gli venne tatuato il numero A-5491. Con un’instancabile attività divulgativa ha custodito la memoria di avvenimenti che la mente umana stenta ancora a credere possibili e che tuttavia si sono verificati.