GIORDANI: “QUI PER FORMARE UNA CULTURA EUROPEA”
È stata inaugurata il 9 maggio scorso la sede dell’Istituto Diplomatico Internazionale a Pristina, affidata a Raghib Berisha. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi ministri del governo Haradinaj con i loro staff, alte cariche pubbliche kossovare, imprenditori e dirigenti presenti a Pristina.
“Creare una cultura europea condivisa direttamente a Pristina è l’obiettivo dell’Istituto diplomatico Internazionale” ha spiegato il presidente Paolo Giordani, dopo una mattinata fitta di incontri bilaterali.
Con il ministro dell’Istruzione, alla presenza anche del Rettore dell’Università Statale di Pristina, il presidente dell’IDI ha affrontato il tema dei futuri progetti formativi universitari e postuniversitari che coinvolgeranno l’Istituto, le principali università Kossovare e importanti università italiane ed internazionali.
Con il ministro del Commercio e dell’Industria, sono state poste le basi per progetti di sviluppo sul territorio kossovaro.
Il viceministro degli Esteri, infine, ha accettato l’invito del presidente Giordani a visitare la sede romana dell’Istituto. In quell’occasione saranno firmati i memorandum che daranno il via operativo ai singoli progetti.
Il presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, Paolo Giordani, ha illustrato le iniziative dell’ONG anche in un’intervista concessa alla televisione pubblica RTK. “Progettiamo – ha spiegato – corsi di alta specializzazione. I giovani del Kossovo potranno aderire a questi progetti formativi sia a Pristina che in Italia. La nostra volontà, condivisa con il ministro dell’Istruzione, è di fare la nostra parte per formare i futuri dirigenti del Paese”. Giordani, in particolare, ha sottolineato l’importanza dello studio della storia per creare un ceto dirigente capace di interagire e di lavorare con i partner europei.
I corsi saranno tenuti da professori autorevoli ed i diplomi finali saranno rilasciati da Università, accreditate in tutto il mondo, con le quali l’Istituto ha da tempo sottoscritto accordi.
“Il Rettore dell’Università di Pristina ci ha concesso gli spazi necessari e lo stesso ha fatto l’Università di Tirana, perché gli studenti non debbano affrontare gravose spese di trasferimento” ha continuato Giordani, che ha voluto ricordare che “l’Istituto si finanzia con risorse proprie e con i contributi di un numeroso gruppo di imprenditori che vogliono promuovere una cultura comune in tutta Europa”.
“Solo un ceto politico e dirigente che sappia condividere i valori europei – ha concluso Giordani – saprà implementare un progetto di sviluppo equo e attento ai più deboli”.
questa attività dell’Istituto va considerata una buona e decisa presenza in questo territorio che sicuramente sarò ottimo trampolino di lancio per ulteriori traguardi.