Il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Vincenzo Amendola, ha presentato a Vienna all’Assemblea Parlamentare dell’OSCE le priorità della presidenza italiana dell’Organizzazione per il 2018, già illustrate dal ministro Alfano al Consiglio Permanente lo scorso 11 gennaio.
Il sottosegretario ha ricordato le parole chiave del motto della Presidenza italiana Dialogo, Ownership, Responsabilità, ingredienti basilari per rilanciare lo spirito di Helsinki, nella convinzione che il dialogo e l’impegno responsabile di tutti siano fondamentali per la nostra sicurezza. La principale sfida rimane la ricerca di una soluzione alla crisi in e intorno all’Ucraina. Amendola ha quindi ricordato la missione del ministro Alfano a Kiev, Mosca e nel Donbass per incoraggiare una ripresa costruttiva del negoziato e la piena attuazione degli accordi di Minsk.
L’Italia conferma il proprio impegno su tutti i principali conflitti protratti, in Transnistria, in Georgia, in Nagorno-Karabakh. Al contempo, la nostra presidenza, ha detto il sottosegretario, intende dare rilievo prioritario al mediterraneo, un “hub” tra 3 continenti fondamentale per costruire la pace e lo sviluppo sostenibile del 21mo secolo, anche al di fuori dei confini dell’organizzazione. L’OSCE offre un modello di dialogo, basato sui principi del ‘75, che in prospettiva possiamo immaginare come paradigma anche per il Mediterraneo allargato. È quello che potremmo definire una sorta di Helsinki del Mediterraneo. E ha evocato, nell’attualità, il massacro in Siria, per fermare il quale è fondamentale costruire nuove condizioni di dialogo e cercare modi per evitare la catastrofe.
L’Italia già l’anno scorso ha fatto molto per rafforzare il dialogo tra l’OSCE e i Paesi della Regione. Uno sforzo culminato nella Conferenza Mediterranea di Palermo, per costruire un autentico partenariato tra i 57 Paesi dell’OSCE e i Paesi del Mediterraneo. Un successo che ha confermato l’OSCE come piattaforma di dialogo essenziale per ribadire l’importanza del multilateralismo e della solidarietà internazionale nell’affrontare le sfide globali, come i movimenti migratori. La portata strutturale del fenomeno migratorio e le sue caratteristiche di lungo periodo devono essere affrontate con la più ampia condivisione di responsabilità e di solidarietà internazionale. L’Italia è in prima linea e sta facendo moltissimo per gestire il fenomeno. C’è però bisogno di un approccio globale che vada oltre la gestione dell’emergenza. Conforta su questo approccio, ha detto Amendola, il sostegno dell’Assemblea parlamentare, che ha creato un Comitato ad hoc dedicato alle migrazioni.
Non mancheremo poi di dedicare maggiori sforzi al contrasto ad ogni forma di razzismo, xenofobia, discriminazione e intolleranza. A questo riguardo, il sottosegretario ha ricordato che la nostra Presidenza si è aperta con la Conferenza internazionale sulla lotta all’antisemitismo nell’area OSCE, ospitata a Roma il 29 gennaio scorso. Proseguiremo questo impegno organizzando nel corso dell’anno un evento sulla lotta all’intolleranza e alla discriminazione religiosa di ogni genere.
Articolo pubblicato su: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale