La Festa della Liberazione, celebrata annualmente il 25 Aprile, ricorda la liberazione dell’Italia dell’occupazione Nazifascista e la definitiva caduta del fascismo, nel 1945. La data simbolo del 25 aprile fu scelta come “anniversario della liberazione d’Italia” con il decreto legislativo luogotenenziale n.185 (https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1946-04-24&atto.codiceRedazionale=046U0185&elenco30giorni=false), emanato il 22 aprile 1946 dal Luogotenente del Regno, principe Umberto di Savoia, su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il testo affermava che «a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale».
La data fu definitivamente indicata quale festa nazionale solo nel maggio 1949 con la legge n.260 (https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/normativa/legge_19490527_260.pdf), firmata dal Capo dello Stato Luigi Einaudi. La legge stabiliva che il 25 aprile fosse da considerarsi giorno festivo, «agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici».
Il 24 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLNAI), dopo oltre 20 mesi di resistenza, invitò la popolazione all’insurrezione e proclamò lo sciopero generale. «contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine», ponendo gli occupanti di fronte al dilemma «arrendersi o perire». Quando le forze alleate giunsero a Milano, la città era già in mano ai partigiani.
Quattro giorni dopo, nel 29 aprile 1945, a Caserta, fu siglata la resa incondizionata delle forze dell’Asse in Italia.