Oggi, primo marzo, è il decimo anniversario dall’istituzione della Giornata internazionale “discriminazione zero” ad opera di UNAIDS, il programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV.
La giornata è stata celebrata per la prima volta il 1 marzo 2014 con un evento internazionale a Pechino, dopo che UNAIDS (il programma delle Nazioni Unite sull’HIV e AIDS), ha lanciato la campagna Zero Discriminazione durante il World AIDS Day nel dicembre del 2013.
Il tema dello Zero Discrimination Day 2024 è “Save Lives: Decriminalise”, titolo che rimanda all’importanza della non stigmatizzazione delle persone con HIV e all’incoraggiamento di programmi per porre fine alla pandemia di AIDS.
La giornata non riguarda solo la lotta contro l’AIDS, il messaggio generale della “Giornata Zero Discrimination” è il rifiuto di ogni forma di discriminazione, che sia basata sull’orientamento sessuale, sulla disabilità, sul colore della pelle, sulla lingua, sull’origine geografica o su qualsiasi altro motivo. “Sono in aumento – sottolinea una nota stampa di UNAIDS – gli attacchi ai diritti delle donne e delle ragazze, delle persone LGBTQ+ e di altre comunità marginalizzate. E quando leggi, politiche, pratiche o norme sanciscono punizioni, discriminazioni o stigma per le persone ,perché sono donne, o sono LGBTQ+, o sono migranti, o lavoratrici/tori del sesso, o fanno uso di droghe, i risultati portano al fallimento della salute pubblica mentre queste comunità vengono sospinte lontano dai servizi sanitari e sociali vitali”. Per Winnie Byanyima, direttore esecutivo di UNAIDS, “gli attacchi ai diritti sono una minaccia alla libertà e alla democrazia e sono dannosi per la salute. Lo stigma e la discriminazione ostacolano la prevenzione, i test, il trattamento e la cura dell’HIV e frenano i progressi verso l’eliminazione dell’AIDS entro il 2030. Solo tutelando i diritti di tutti possiamo tutelare la salute di tutti”. Tuttavia non si può negare che vi siano stati progressi “All’inizio della pandemia di AIDS, 40 anni fa, – ricorda sempre il programma dell’ONU – due terzi dei paesi del mondo criminalizzavano le persone LGBTQ+, oggi due terzi dei paesi non li criminalizzano più. In questa giornata “Discriminazione zero e durante tutto il mese di marzo – conclude la nota – eventi e attività ricorderanno al mondo questa lezione vitale che è anche un invito all’azione: proteggendo la salute di tutti, possiamo proteggere i diritti di tutti”.