Aula scolastica senza insegnanti e alunni

«Insufficienti risorse per scuole paritarie nel Decreto Rilancio»

Roma, 21 mag. 20 – «La somma di 70 milioni di euro destinata dal Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 (art. 233), alle scuole paritarie, che sono parte fondamentale ed irrinunciabile del sistema nazionale dell’istruzione, risulta davvero insufficiente se comparata a contributi previsti per l’acquisto di beni certamente di rilevanza ambientale, quali biciclette e monopattini elettrici, ma con tutta evidenza marginali rispetto all’emergenza educativa e formativa delle giovani generazioni del nostro Paese». È quanto scrive Paolo Giordani, presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri per manifestare «pieno appoggio morale» ai responsabili nazionali delle scuole paritarie (il 65 per cento cattoliche) e chiedere «il giusto riconoscimento per la meritoria opera formativa» svolta da questi istituti a vantaggio dei bambini, degli adolescenti e dei giovani italiani.
 
Il presidente dell’IDI, che vede l’impegno nell’alta formazione tra i suoi principali scopi statutari, ha sottolineato innanzitutto «il ruolo rilevante delle scuole paritarie cattoliche nel nostro Paese: ben 7.955 istituti suddivisi tra la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado con circa 550 mila alunni e studenti. Il sistema scolastico», ha sottolineato Giordani, «articolato tra scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie, non offre solo istruzione e formazione alle giovani generazioni, ma un fondamentale servizio alle famiglie, altra grande istituzione sociale non proprio privilegiata dal recente Decreto, le quali non possono essere lasciate sole, soprattutto in questo momento segnato da crisi non solo sanitaria. In particolare, è doveroso evidenziare che le scuole paritarie cattoliche garantiscono pienamente la libertà di scelta educativa in capo ai genitori e il pluralismo culturale, colonne portanti della nostra democrazia, e spesso sono presenti in territori e contesti sociali dove lo Stato non arriva. Svolgono questa funzione prevalentemente grazie ai beni degli Ordini, delle Congregazioni e degli Istituti religiosi che hanno consentito, a beneficio di centinaia di migliaia di famiglie, di contenere sensibilmente i costi di gestione e il livello delle rette, non mancando nel contempo di assicurare un’offerta educativa e formativa di indubbio ed alto livello. Tutto questo», ha aggiunto il presidente dell’IDI, «purtroppo non trova adeguato riconoscimento nei provvedimenti assunti dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, compreso il cosiddetto “decreto scuola” e il Decreto Rilancio. Spiace anche dover rilevare che l’esiguità delle risorse destinate al comparto delle scuole paritarie non potrà non avere gravi ripercussioni in tema occupazionale che si riverbererà inevitabilmente sui nuclei familiari coinvolti. Non c’è solo il rischio inoltre di un’immediata ricaduta negativa per il personale docente e non docente di queste scuole, ma quello di un grave e sostanziale impoverimento del sistema nazionale d’istruzione qualora molte delle scuole paritarie dovessero chiudere definitivamente i battenti per deficit».
Giordani ha concluso rilevando che «l’auspicio mio e dell’Istituto è che nel passaggio parlamentare possano essere introdotte significative migliorie: per esempio, una maggiorazione dei contributi per le paritarie commisurata al numero degli alunni iscritti o alla presenza assicurata in determinati territori o contesti; l’estensione della cassa integrazione in deroga per il personale docente e non docente; agevolazioni fiscali mirate per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, ampliamento delle detrazioni per le rette pagate alle scuole paritarie».
L’Istituto Diplomatico Internazionale non mancherà di monitorare ulteriormente la presente situazione e, se necessario, di far sentire ancora la propria voce in difesa della pluralità di scelta educativa e formativa per le famiglie italiane, della quale, come detto, le scuole paritarie sono voce primaria ed essenziale.
 
Articolo pubblicato su: Giornale Diplomatico
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